Quando avviene un incidente stradale, il primo pensiero va agli occupanti dell’auto. Appurato che nell’abitacolo tutti i protagonisti siano bene, il secondo pensiero, quasi automatico, va alle condizioni del mezzo coinvolto.
Sarà ancora funzionante? Sarà possibile rimetterlo in moto? Quanto costerà la sua sistemazione e chi dovrà pagarla?
Interrogativi importanti, così come è decisivo fin da subito comprendere se ci sia davvero una ragione nel pensare alla riparazione del veicolo, ovvero se non sia meglio mettersi il cuore in pace e guadare subito altrove
Quando tutto induce a ragionare in questo secondo modo, essenziale è avere in mente un servizio di ritiro auto incidentate pronto a caricare su di sé l’onere di tutti i passaggi necessari. Una volta coperti, ossia pronti ad affrontare il percorso per liberarsi dell’automobile che ormai siamo certi di dover lasciare, tutto sarà più sereno.
Perché questo avvenga, però, l’improvvisazione non è una buona ricetta. Meglio puntare a chi di queste situazioni ne ha fatto una professione e, pertanto, non lascia nulla al caso.
La concreta impossibilità di rimettere in strada la nostra macchina
C’è incidente e incidente. E’ facile intuirlo, così come non è complesso riflettere sui danni che un sinistro possa causare a un mezzo. A prescindere dalle cause e dalle eventuali colpe, dopo che il fatto è avvenuto una delle prime necessità è quella di comprendere quale sia l’entità dell’investimento da fare per rimettere in moto il mezzo. Lo stesso parlare di investimento, in questo contesto, spiega molto dell’impostazione da dare alla riflessione: se la spesa da sopportare è inferiore al valore della macchina da sistemare, l’intervento può anche essere fatto. Quando la bilancia, invece, propende per una spesa maggiore rispetto al valore residuo, ecco che il tema si pone in tutta la sua durezza.
Gli incidenti, in Italia come nel resto del mondo, sono numerosissimi. Le stime del 2021 evidenziano come nel nostro Paese, e nonostante l’attività delle forze dell’ordine, i risvolti sociali dei sinistri che accadono sulle strade sono tanti e tali da rappresentare un tema su cui fermarsi a pensare.
Ecco che, quindi, l’attività di ritiro auto incidentate diventa un capitolo fondamentale nelle fasi successive a questi fatti. La necessità, per molti degli sfortunati protagonisti, è infatti quella di abbandonare il mezzo inservibile per acquistarne uno nuovo. Un momento delicato da affrontare, che dalla valutazione del danno alla gestione delle pratiche, si svolge in modo più lineare se gestito da chi lo sa fare.
Una fase ricca di pensieri e incombenze
A incidente avvenuto, passata la paura per le conseguenze alle persone coinvolte, la mente si affolla di ulteriori pensieri non meno faticosi da mettere in fila.
Sono decisioni da prendere in fretta quelle che seguono, con un corollario di azioni da mettere in campo per far sì che ogni casella vada a posto, senza creare ulteriori difficoltà.
Ci sono elementi da mettere davanti a tutti. Il primo riguarda la quantificazione economica del problema in cui siamo incappati. Sia la nostra un’auto o una motocicletta, la valutazione va fatta, e con immediatezza. Chiarito questo perimetro, c’è poi da stabilire se la spesa sia o meno sostenibile. Qualora non lo fosse, i passi da affrontare sono due: la gestione della macchina non più servibile e l’acquisto di una nuova in sua sostituzione.
Tralasciando il secondo pensiero, già il primo porta con sé un ulteriore doppio passaggio. Il primo è provvedere alla rottamazione nuda e cruda del veicolo, con tutte le spese annesse. Il secondo, invece, guarda al ritiro auto incidentate come a un servizio in grado di dare un valore a ciò che, a prima vista, non ne ha più uno.